Come di consuetudine, in data 13 Ottobre gli Esploratori Hesperiani celebreranno l’antica festività dei Fontinalia, antica festività romana, istituita da re Numa e dedicata alle fonti ed ai fontanili, nonchè alle sorgenti dei fiumi. Da sempre riteniamo fondamentale il lavoro di riattivazione sacrale del territorio italiano e dunque, anche quest’anno i gruppi regionali andranno alla ricerca delle sorgenti dei fiumi all’interno dei rispettivi territori di competenza. Sarà precipuamente onorato il nume Fons, signore di pozzi e sorgenti e, nelle regioni del nord, l’antichissima dea celtica Nantosuelta, tutelare anch’essa di fonti, sorgenti ed acque termali. Offerte di vino e spirito scorreranno a valle verso le popolate città , mentre corone di fiori inghirlanderanno le rocce che celano la culla del fiume. Se queste fonti fossero ubicate in luoghi particolarmente impervi o boschivi certamente non mancheremo di onorare le divinità Diana, Silvano e le sfumature summane di Iuppiter. Ognuno di noi cercherà di sintonizzarsi quanto più possibile con lo spirito del fiume, anch’esso onorato con i suoi specifici appellativi locali, e si impegnerà a donare un po’ di Sè, affinchè il nume che vive nel fiume sia benevolo e generoso con le terra che attraverserà , ma anche considerando che esso potrà punire severamente chiunque gli farà violenza, lo inquinerà , lo irregimenterà distruggendone la fauna e tentando di corromperne l’Anima. Da sempre questa festività ci è molto cara, ed è esemplificativo che, come ricordato nell’intervento precedente, la nostra prima uscita sia stata la risacralizzazione di una fonte. Ritualizzare presso una fonte, renderle omaggio e culto, oltre che ad un giusto atto di Pietas, significa impegnarci con forza e giusta intenzione per il miglioramento sottile delle nostre terre, per la loro difesa contro ogni forma di speculazione e distruzione, nonchè legarci ancora di più a quella che è l’essenza numinosa che le costituisce e che ha fornito loro ogni specifica identità , culturale ma non solo. Un’operazione dunque non solo ma rituale, ma anche culturale, per rimarcare la mai spezzata continuità con gli avi ed il suolo. Salire verso una sorgente significa simbolicamente anche risalire la corrente di quel fiume che è il Sangue, lungo le vene, fino ad arrivare al Cuore dove eterni risiedono i nostri avi, che dobbiamo riscoprire e riconoscere come tali. All’acqua pura delle fonti, che attraverseranno le valli e le pianure abitate da tante ignare anime dormienti, affidiamo il nostro auspicio che essa, possa ristorarle e destarle con quel potere curativo che da sempre è prerogativa di quelle acque che sgorgano dagli alti monti, là dove nascono nubi e venti.
AMBRONES !