Di ritorno dal nostro viaggio che ci ha portati dai monti del Frignano verso Roma, passando per i colli ricchi d’acqua di Bologna, per le Balze del Fumaiolo dove nasce giovane e già impetuoso il Tevere e per l’Umbria gentile attraversata dal sempre fiorente Clitunno, vi auguriamo il meglio per l’Anno Romano 2768 a.U.c, iniziato con i venti impavidi di Marzo ed ora coronato dalla rinascita dell’Urbe e dalle feste della pastorale Pales.
Già si prefigurano le Nonae del mese lunare di Aprile, e la Madre degli Dei già arride alle terre protette dal suo sguardo benevolo; vicino è già il fasto dì di mezzaluna crescente che annuncia il Natale dei Dioscuri.
Aspettando il rifiorire eterno di Hesperia, incarnato dalle feste di Flora, e la luminosa esaltazione dei fuochi di Belenos e Sirona nelle Gallie, auguriamo ai nostri Amici e Sodali una serena, luminosa e proficua stagione primaverile nel solco della nostra tradizione avita.
AMBRONES!