Roma (e tutte le civiltà che conosciamo) nasce e si sviluppa in pieno ‘Kali Yuga’. Atti di eroismo e di fedeltà all’interno di questo famoso Kali Yuga comunque, nonostante tutto, si sprecano. L’Età Oscura è un Inverno: in Inverno ti metti il cappotto, e fai lo stesso quello che devi fare. Avrai un po’ freddo… pazienza.
Il “cappotto” è l’estrema dedizione ‘non interessata’ (oltre il devozionale, l’angosciato, lo speranzoso, ecc. DEDIZIONE E SACRIFICIO PURISSIMI E DISINTERESSATI) al Dharma (per estensione, parlando Latino, al Mos e alla Pietas), e dunque anche alla coltivazione e realizzazione della saldezza interiore, della concentrazione, della realizzazione del Sacro dentro di Sé. Le due cose non sono nemmeno in contrapposizione l’una con l’altra: SONO LA STESSA COSA (e molti, troppi, da una parte o dall’altra tendono a dimenticarsene).
“Liberarsi dalla costrizioni dell’Io anagrafico”, come si legge nei commentari all’ermetismo, all’alchimia, alla meditazione, non significa annullarsi, chiudere gli occhi e far finta che le relazioni circostanti non esistano, significa accorgersi che il proprio Sé superiore coincide con l’elemento superiore al di la di tutto questo e per questo motivo non considerare le passioni come ultima realizzazione e il dolore come limiti assoluti.
La fedeltà PURA, l’amore PURO, la Compassione, l’Eroismo (“siam pronti alla morte”), la dedizione, il rispetto incondizionato della catena di nascite che ci hanno fatto nascere in questo Luogo, in questa Forma, non sono valori che incatenano nella Materia oscura, ma anzi, rappresentandone il lato Spirituale, fecondato dallo Spirito, sono i più efficaci strumenti di Liberazione, specie per chi, come la maggior parte dei nostri Popoli indoeuropei ed europei, ha un tipo d’anima legata al principio regale, guerriero, eroico (sanscrito “Rajas”).
Non solo: il sacrificio PURO dell’animo eroico e compassionevole che si dona al Mos Maiorum, alla Giustizia e alla Pietas, nella tradizione Romana, nelle tradizioni Europee, nel Dharma dell’India, nel Buddhismo più autentico, contribuisce alla Liberazione DI TUTTI GLI ESSERI SENZIENTI, poiché ogni cambiamento interiore corrisponde a cambiamenti nella realtà esteriore. In un’ottica di metempsicosi, di “reincarnazione”, come insegnano i Druidi, i Buddisti, i Bramini, ciò comporta un ciclo positivo nella catena karmico-meccanica delle rinascite, comportando l’ascesa dell’animo Eroico verso dimensioni “bodhisattviche” e l’ascesa dell’intera sua comunità umana, dell’ambiente naturale (si veda anche il tema del sacrificio del Re presente in OGNI Tradizione non involuta), ed in ultimo dell’intero Cosmo.
Il volto della Dea, di Maia, di Demetra, Ecate, Giunone, apparentemente oscuro, di vecchia strega, di matrigna che tutto genera per farlo morire, è PURA ILLUSIONE. Al di la del Velo scorgiamo una Luce, che ci mostra per qualche attimo una scintilla di Verità ; la Materia e il Principio Primo NON sono separati (come potrebbe essere Principio Primo ciò che è nettamente separabile?), la Natura oscura, fredda, crudele, che muove i corpi come automi e li spegne quando finisce l’energia, è piena di Anima e pervasa dallo Spirito. Apollo ed Ecate, al di la del velo, sono una cosa sola, ed Ecate si rivela come Fanciulla eternamente giovane e splendente di luce paradisiaca. Castore e Polluce, i Dioscuri, si riabbracciano, nessuno dei due realmente Mortale, e la Morte non è che un Sogno.