Lucaria, Festa dei Boschi Sacri

LUCARIA ELEONORA

Il 19 e il 21 Luglio, nei Fasti Romani, cadono i Lucaria, le Feste dei Boschi Sacri.
Di origine antichissima, che si perde nella notte dei tempi, imparentate ad analoghe celebrazioni presenti in tutta Europa, sono state interpretata a livello mito-storico con le giornate in cui, durante l’invasione celtica dell’Italia centrale, buona parte del popolo romano, le Vestali e i principali sacerdozi, trovarono rifugio nei Boschi Sacri attorno alla città di Roma dalla furia dell’esercito invasore.
Le braci del Fuoco di Vesta e i più sacri tesori dell’Urbe furono così messi al sicuro nella vicina Etruria per poi essere riportati nella città, una volta che si negoziò la pace con i Senoni.
Al di la dei fatti storici, la Festa è per noi importantissima, poiché ci ricorda come i nostri Avi ringraziassero e omaggiassero l’anima boschiva della nostra Terra, celebrandola come RIFUGIO e come forza vitale e fiorente di rinascita tradizionale, quando ogni altro ordine vacilla. Furono direttamente gli Dei Silvestri, come Pico e Fauno, che nel Mito nascosero i Romani alla vista del nemico e gli consentirono di ricostruire la loro vita e la loro città, a patto che non ci si dimenticasse di loro e del loro Culto, da ripetersi ogni anno nei secoli e nei secoli.

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Oggi come oggi onoriamo lo spirito più selvaggio delle nostre Terre, affinché ci ispiri, ci protegga e affinché prosperi vitale e possente, contro le tenebre di un qualcosa di ben più terribile di qualsiasi nemico storico che Roma abbia mai avuto (popoli che fanno parte, anch’essi, dei nostri Avi): la marea nera dell’hybris e dell’assenza di qualsiasi legame tra Uomini, Dei e Terre; l’uomo-atomo propagandato dalle più varie sfaccettature del modernismo, a cui l’Uomo Tradizionale si oppone in Essenza.

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Con questi pensieri nel cuore, gli Esploratori Hesperiani, sotto la tutela del collegio di studi sacri della Societas Hesperiana, si sono recati nei boschi della pianura e della collina Emiliana, del Frignano, del Trentino, del Piemonte e dell’Insubria, per onorare i Numi e i Genii boschivi della nostra Hesperia.

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On the 19th and 21th of July, the Lucaria festivals are celebrated in the Roman traditional calendar.
This festival is very old, linked to Indoeuropean or even pre-Indoeuropean similar celebrations that could be found in many European cultures.
In the mythological history of Rome, these two days were connected to the days in which the roman commoners, the Vestals and the highest sacerdotal class hood themselves in the woods around the city, when the Senones Celts invaded and sacked Rome.
The goddess Vesta’s Holy Fire and the most sacred treasures of Rome were secured a nearby allied Etruscan town and they were brought back to the city when the peace was re-established with the Gauls.

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Apart from this mythological-historical facts, we found this festival very important for us, because it reminds us how our Ancestors celebrated and honored the Wood and the Forest as a REFUGE, as a deep, vital and living force of re-generation of both Nature and Tradition, when any other Order risk to disappear.
The Myth says that the Gods and the Genii of the wild woods, as Picus and Faunus, protected and hood the Romans from the enemy sight and consented them to reconstruct their lives and their civilization if they didn’t forget to honor them and their cult, to be repeated again and again in the centuries to come.

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Even today as before, we honor the most savage aspect of our Lands; may it protects us, may it grows and prospers vital and powerful, against a growing darkness that’s even more terrible than any historical enemy (actually part of our Ancestry too): the growing Hybris, the negation of the pact between the Gods, the Land and the Folk; the ideology of the “atomized human” supported by every kind of modernism, that the Traditional man has to contrast on every form because of its ontologically different Essence.

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With these thoughts in the hearth, the italian section of the Amber Road Fellowship, together with the religious association Societas Hesperiana, is gone to celebrate the holy woods of the plane, the hills and the mountains of Aemilia, Raethia-Tirol, Piedmont and Lombardy-Insubria.

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P.S.
Illustrazione tratta da ‘Fasti Hesperiani 2766-2013’, di ‘Feles’, Eleonora Stella.
Artwork taken from ‘Fasti Hesperiani 2766-2013’, by Eleonora Stella ‘Feles’

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