Se si parla di approccio TRADIZIONALE al Sacro, esso è di fatto azzoppato se manca la connessione con le proprie Radici.
Nessuna polemica, solo una considerazione: non si capisce come mai in ITALIA, terra tra le più Sacre, pulsante di vita, corpo fiorente dove lo Spirito Romano si è positivamente innestato sulle più varie tradizioni Italiche ed Indoeuropee, le persone più eclettiche, superficiali (in senso anche buono), “trafficone” si approccino a dimensioni para-rituali con fin troppa leggerezza, senza studiare i Costumi dei Padri, le Leggi Divine (e il loro influsso sulle leggi umane delle varie civiltà storiche) e senza ascoltare le Genialità della Terra, mentre le persone serie, intelligenti, studiose, caute, al contrario, si facciano prendere da voli pindarici che vanno inevitabilmente si a giungere verso dimensioni Sacre, ma attraverso mediatori cabalistici, sufici, tibetani, indiani o addirittura attraverso pratiche di tipo moderno (dove il discorso di Tradizione diventa OGGETTIVAMENTE molto personale ed individualistico).
Probabilmente, le concezioni tipicamente moderne del concetto di “religione” e di “tradizione” sono molto radicate in un paese di fatto occidentalizzato da secoli e americanizzato da decenni e si tende a declinare questi campi semantici sempre più verso l’Ego che non verso la Totalità , declinata comunitariamente come “Touta”, come Popolo, in senso non naturalistico e tendende verso il basso, ma in senso ascendente, dall’immanenza verso la trascendenza.
Parlando un po’ più francamente e “come si mangia” osserviamo come tutti si lamentino delle odierne religioni di massa, oggi ancor più nefaste di allora, a conti fatti, poiché al netto di tutto quel poco di autenticamente Tradizionale che fu assorbito a suo tempo, tutti si lamentino della scissione profonda tra Sacro e dimensione politica, del laicismo, del modernismo, dell’assenza di Radici, eppure… se per ogni “pagano culturale”, “gentile”, “simpatizzante su Facebook”, “studioso di tradizioni”, “politeista”, “tradizionalista”, “identitario volkisch”, per ogni “mistico”, per ogni “religioso”, per ogni “rispettoso degli Antenati” vi fosse un Focolare acceso, nessuna bizzarra illusione pseudo-magistica, ma una cosa è chiara come il Sole: la notte odierna sarebbe INDUBBIAMENTE meno buia.
Si parla di larve, demoni, Asura, di tenebra, di Età Oscura, Kali Yuga, Giganti o anche più banalmente di società sradicata a più livelli: da uno Stato OPPOSTO ad ogni concezione Tradizionale di esso fino al baratro totale delle famiglie ed infine degli individui stessi. Evidentemente, nei confronti di questa notte si finisce per essere abituati e sotto sotto un po’ indolenti, se si arriva a negare che UNA candela accesa è INDUBBIAMENTE meglio del buio pesto.
E così non è ovunque: nel mondo Fuochi sono stati riaccesi, dall’Asia all’America ed infine nella nostra Europa. Manca all’appello ITALIA-ROMA e la sua galassia, dai fuochi celtici delle Alpi fino ai bracieri fumanti di incenso e di vino della Magna Grecia… dove sarebbe maggiormente di casa il fiero Italico che onora in piedi i Numi sempiterni, nostri fratelli, piuttosto che il servo a tratti furbesco e a tratti sottomesso, dalla religione quasi inesistente o unicamente riservata a prenotarsi un posto sicuro nell’Aldilà .
Forse, qui in ITALIA, abbiamo fin troppo: troppa Natura, troppa Storia, troppa Civiltà , troppi Numi sono qui di casa, tanto da ubriacare e di fatto ASSUEFARE fin troppe persone, che finiscono per accorgersi di tutta questa grande festa di Dei, Geni ed Uomini soltanto quando la vita terrena è agli sgoccioli, quando per un attimo il silenzio dei ragionamenti astratti e delle diecimila parole si attenua per un attimo, quando il carme degli inni sacri del mondo intero, o meglio la suggestione verso di essi, si fa per un attimo distante, perché non vi è Etnarca o Genio che non voglia intimamente che ogni Uomo onori i SUOI Numi e i suoi Avi.
Curiosi, artisti, esploratori, conquistatori… qualità ottime, ma ogni tanto il navigatore, il cantastorie, il poeta, il legionario deve fare ritorno a casa, cacciarne i Proci, mettere ordine nella propria dispensa e RIACCENDERE IL FUOCO.
POST SCRIPTUM
Una precisazione: nel nostro affermare “Manca Italia-Roma” non vogliamo sminuire la presenza oggettiva, tangibile, appassionata, reale di persone, gruppi, sodalizi, associazioni, famiglie anche nella nostra Terra, né fare il solito discorso piagnone ed esterofilo tipico dei discorsi da bar dell’Italiano odierno quando si lamenta di tutto ciò che non va dalle nostre parti (come non capirli!). Semplicemente affermiamo che il contributo degli odierni Italici è ben poco Romano, ben poco ordinato, CONCORDE, ARMONICO, COSTRUTTIVO. Non corrisponde al nostro Genio profondo, alle nostre Radici (né a quelle centripete Romane, né a quelle centrifughe, ma importantissime, Regionali), ma semmai a tutti i problematici apporti di 1500 anni di mentalità colonizzata (con particolare accento sugli ultimi decenni). La voglia c’è, manca una sana, centrata, Romana via di mezzo tra i troppo facili entusiasmi da una parte e il funereo “mantra della disperazione” dall’altra. Nulla di troppo grave ne di inevitabile, il Fuoco brucia questo… ed altro!