di Redazione
Inauguriamo ufficialmente il Blog Ufficiale degli Esploratori Hesperiani. Questo blog, affiancato dalla nostra pubblicazione interna ‘Arya’, rappresenterà la voce ufficiale del nostro Sodalizio giovanile e terrà informati delle nostre Attività ed Eventi i  nostri Sodali, gli amici ed i semplici curiosi; ripubblicheremo altresì sul blog tutti quegli articoli già apparsi su Arya ed in rete che reputiamo più significativi ed importanti, trasformando questo spazio in un piccolo archivio di quanto abbiamo fatto, facciamo e faremo prossimamente.
Auspichiamo che Concordia regni tra le varie anime della rinascita pagana-gentile Europea; uno spazio, questo, che auspichiamo essere utile non solo ai nostri Sodali e a chi già ci conosce, ma anche a tutti coloro che su vari fronti si impegnano per la spiritualità autoctona delle nostre terre, per l’integrità della nostra Natura, per la salvaguardia delle nostre tradizioni, lingue ed etnie.
Questo blog apre altresì una fase di rinnovamento per noi Esploratori in cui i Gruppi Regionali sono ampliati e dotati di maggior autonomia, la rivista sta acquisendo una nuova veste e sarà più facilmente rintracciabile, tutte le nostre principali quattro attività hanno trovato le persone responsabili che possono seguirle con la serietà meritata ed è stato dedicato ad esse almeno un incontro; dopo due anni e mezzo di attività , ci sentiamo di dire che, nonostante gli aspettati problemi e resistenze di ogni tipo, i sogni di quel Solstizio d’Estate in cui tutto fu immaginato e pensato hanno acquisito una solida base per realizzarsi.
L’anno appena cominciato sarà all’insegna di nuovi Eventi, celebrazioni ed incontri, nelle nostre Regioni ed ovunque vi siano liberi e giovani Europei che vogliano unirsi al nostro sogno.
Raccontava Plutarco che nel 102 aev, in Provenza, si trovarono ad affrontarsi due eserciti nemici: da una parte le legioni Romane di Caio Mario ed i suoi alleati provenienti da varie parti della penisola italica, dall’altra una avanguardia germanica di Teutoni, alleati a numerose popolazioni celtiche, belgiche e celto-liguri che li avevano seguiti nelle loro migrazioni. Come avveniva spesso nelle battaglie tra popoli Indoeuropei, le schiere contrapposte innalzarono le loro grida di battaglia, che spesso altro non erano che i nomi stessi delle popolazioni. “Ambrones!” gridarono gli ausiliari Celto-Liguri dei Romani, provenienti dalle attuali Liguria, Lombardia, Emilia e Piemonte; “Ambrones!” rispose inaspettatamente dalla parte opposta una parte del contingente nemico: se ‘Ambroni’, ‘genti dell’ambra’, era il nome collettivo di una parte dei Liguri italici, questo era anche il nome di un popolo del Nord-Europa, di ascendenza incerta, Celta o forse Germanico, alleato dei Teutoni.
Le due genti si guardarono sconcertate, poiché avevano lo stesso nome, e si sa, per i popoli antichi il nome era spesso anche segno di comuni antenati, di comuni origini. Due popoli Celti, chiamati entrambi ‘Insubri’, incontrandosi, avevano fondato Milano qualche secolo prima, riconoscendosi nel nome. Questi due popoli, entrambi chiamati ‘Ambroni’ erano l’uno di fronte all’altro a disputarsi le rive di un fiume, separati ormai dalla lingua, da distanze per l’epoca enormi, dalle reciproche alleanze; eppure, quasi sicuramente, avevano in comune se non antiche origini remote, perlomeno un archetipo, ricorrente nel loro nome. Questo non impedì ai due popoli di combattere in quella battaglia, che vide vincere l’esercito romano, e di essere nemici come per secoli e secoli lo furono tra loro gli Europei anche all’interno delle stesse nazioni, tormentati da vere e proprie guerre fratricide millenarie. A noi piace però pensare che quell’attimo di sorpresa e stupore negli Ambroni di ambo le parti sia lo stesso che colpiva gli antichi quando popoli lontani si riscoprivano come parti mancanti di un comune arazzo, di una comune Stirpe, di una comune Tradizione, e perciò abbiamo fatto di questo grido antico il nostro saluto, con cui vogliamo concludere questa breve presentazione.
Nella antica terra di Hesperia, terra del tramonto, si accendono nuovamente i fuochi della gioventù pagana; si incontrano genti, storie, lingue e dialetti diversi dalle celtiche Alpi Cozie ai vulcani bagnati dall’acque salate del Mediterraneo, dal Tarvisio angusto da cui entrarono Slavi e Longobardi fino all’Urbe Eterna baciata dal Sole Invitto; si accendono i fuochi, uno dopo l’altro, in guisa di segnale, di cima in cima, di foresta in foresta, di paese in paese; risuona il saluto di Genti che si ritrovano nuovamente Sorelle, questa volta per combattere assieme; La Via è di nuovo aperta, e gli Dei assistano chi intraprenderà la strada che porta alla Stella fissa al centro dell’Essere.
AMBRONES!!!!
…e Benvenuti AD HESPERIAM